Filippo Bonfante

Nato a Poggio Rusco (MN) nel 1953 e risiede a Isola della Scala (VR). Laureato in filosofia,

ha insegnato alle scuole medie inferiori e superiori fino all’anno 2007. Superato il concorso per dirigente

scolastico ho svolto questo incarico fino al 2018, quando è andato in pensione.

Nel 2013 ha pubblicato una Grammatica del dialetto veronese e nel 2021 il suo primo romanzo Il delitto

della torre. Nel 2022 ha pubblicato un secondo romanzo dal titolo Un esule illustre a Isola della Scala.

 

Premi e riconoscimenti

Il delitto della torre:

- 4 nomination al Concorso “Giallo Festival” 2020, per il miglior romanzo storico, migliore

protagonista femminile, migliore trama, miglior romanzo assoluto

Un esule illustre a Isola della Scala:

- primo premio Concorso “Il sigillo di Dante” 2021

- premio di merito Concorso “Milano International” 2021

- encomio della giuria Premio Letterario Internazionale “Le pietre di Anuaria” 2023

- segnalazione speciale Premio letterario “Victoria 3.0” 2023

 

IL DELITTO DELLA TORRE

(Romanzo a cui è ispirato il racconto Un pranzo in villa nel 1778, pubblicato nel progetto letterario Parole Che Si Mangiano del ristorante La Cascina di Arona)

 

Il romanzo è ambientato nel mio paese di residenza, Isola della Scala in provincia di Verona, nell’anno 1972.

La trama prende spunto da un fatto realmente accaduto in quell’anno, il ritrovamento nelle campagne

circostanti del cadavere di una donna senza testa. Le vicende che vi ruotano attorno sono però, con alcune

precisazioni che farò in seguito, totalmente inventate dal sottoscritto.

Il racconto prende avvio dalla scoperta del cadavere di questa donna, al quale segue il ritrovamento del

cadavere di un’altra donna di circa trent’anni nella sua abitazione, archiviato presto come suicidio. Pagina

dopo pagina, tuttavia, il lettore si imbatte in personaggi e in circostanze che fanno pensare a un omicidio.

Vengono coinvolte naturalmente anche le forze dell’ordine.

Si delineano alcuni indiziati, in particolare due suoi ex amanti e un giovane che veniva da lei ricattato. Sullo

sfondo di queste vicende, che si intrecciano col ritrovamento della donna decapitata, vi sono alcune

‘incursioni’ nell’anno 1900 e in pieno Settecento, con la presenza di noti personaggi storici.

I personaggi principali sono frutto della mia fantasia. Alcuni dei secondari sono realmente esistiti, ma ho

cambiato i nomi di quelli legati al paese, lasciando gli originali solo per personaggi storici a tutti noti.

È vero che il padre di Einstein ha lavorato a Isola della Scala nell’anno 1900 per installare un generatore

elettrico che doveva fornire l’illuminazione al centro del paese. Ed esiste una lettera in cui il figlio Albert

afferma di avervi accompagnato una volta il padre.

Il poeta Ippolito Pindemonte soggiornò spesso nella villa di famiglia situata in località Vò, a pochi chilometri

dal paese.

Esiste veramente vicino alla chiesa abbaziale una croce di pietra con la scritta INRI con la N rovescia, e una

scritta in latino che ricorda che lì è sepolto un certo Vincenzo Mendini, confratello, morto nel 1799. Di lui

non si sa altro.

La figura del pittore Gigio è fedele al personaggio veramente esistito. È morto nel 1991.


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