Concorso Pittorico Allieve di Patrizia Pollato
L'ultima promessa di Caterina Cafarella Pria
leggete il racconto, subito dopo visionate l'interpretazione artistica di Laura e
votate
Avvicino un boccone a questa bocca che non ha più suono né sorriso. Trema la mano. Quanto tempo è passato dall'ultima volta che mi hai chiamata per nome?
Assapora questa nuvola impalpabile e immatura. Senti sulla lingua il profumo dei fiori di montagna, la delicatezza del fieno. Questa nuvola sgorga tiepida dalle mammelle di mucche candide e tu, come un figlio, sei tornato nel ventre materno.
Asciugo queste labbra arse, come bruciate dal vento di sabbia del deserto. Dissetati e torna a quella piazza affollata, alle arance gialle tutte uguali. Fuggi dal suono assordante degli incantatori di serpenti. Fuggi dal morso che avvelena i ricordi.
Guardo questi occhi. Son lucidi e brillano come cristalli, come feriti dal fumo acre di cento carni lasciate sul fuoco. E ardi anche tu, i tuoi occhi e il tuo corpo immobile. Nelle vene scorre il segreto di miscele di spezie e mani sapienti.
Sfioro queste dita, queste mani, ancora cocenti. Come le pietre di piazze bianche e deserte, come i frutti d'estate colti dagli alberi. Lasciati tentare questa volta. Non è peccato per la legge degli dèi, non è peccato per la legge degli uomini.
La promessa lontana nel tempo a te, alla notte senza luna, alla terra nera e umida. Non vivrai prigioniero a progettare una fuga che da solo non puoi fare. Ascolta il sussurro di un complice fidato. Sa interpretare i tuoi disegni fatti con le unghie sui muri di dolore. Hai vissuto intensamente e non ti tradirà. Lasciale ancora poco tempo, lascia prima che diventi.
Lascia ch'io diventi, il complice perfetto.
Foto dell'opera a cura di Giulia Bacchetta