Un’orda di esseri umani spiaggiati al sole, la prima immagine che ho stamattina dal terrazzo dell’albergo.
Ore 09.30, per me l’alba, eppure il mondo si è già alzato , ha corso sulla spiaggia, ha pescato e annaffiato il basilico e sta già rompendo le uova per preparare il pranzo.
Mi costumo , mi lavo gli occhi e scendo di fretta nel salone a cercare un croissant da divorare; tutti i camerieri mi salutano come se mi conoscessero da anni, un’illusione deliziosa, la gentilezza dell’albergatore accarezza la mia libido e la metà del mio cervello che si sveglia al mattino, procurandomi un’ebbrezza da imperatore supremo.
Mi siedo in veranda ed incrocio le gambe abbronzate, una chiazza di sole si appoggia sulla mia spalla, mi guardo attorno protetta da occhialoni stile Audrey e il paesaggio mi è famigliare: il vai e vieni dei camerieri , le bustine di zucchero indurite dall’umidità e gli uccellini che acchiappano al volo le briciole sulle sedie.
Eccomi , come ogni anno, ad agosto, in Romagna, seduta al tavolino nel dehor che dà sulla piscina dell’hotel, con la tovaglietta di carta per la colazione sotto i gomiti, stampata con disegnini simpatici raffiguranti la regione romagnola e i suoi richiami cittadini nei piatti tipici.
Nella borsa, appoggiata accanto a me, addocchio l’ asciugamano ancora umido dal giorno prima e il libro da spiaggia stropicciato, la mia bocca, intanto, impasta il croissant e avvia la sua fase di digestione:
- Cameriere, per favore, mi porti un caffè, ristretto, macchiato caldo, spolverato di cacao .-
- La signora deve ordinare per pranzo? -
- Io?, no, lo salto, facciamo mezza pensione…siamo a dieta!-
- Ma la Signora non ne ha bisogno!-
- Sembra, sembra, ma la “signora” ha i suoi grassi scheletri attaccati addosso, ben nascosti eh eh!
In vacanza, al mare, me ne vado in giro con un minigonnino da tredicenne e i codini con l’elastichino a forma di farfalla e tutti si ostinano a chiamarmi signora, probabilmente non sono convincente.
Il cameriere si allontana e ho modo di sbirciare da sotto gli occhiali, è pallido e ha la faccia distrutta come se si fosse ripreso da una lunga febbre. In meno di un minuto lo vedo riavvicinarsi e la sua fronte spicca perché brilla di sudore.
- Eccole il caffè -
- Grazie, come sta andando la stagione? -
- Benino, i clienti si lamentano dell’afa, lavoro per noi ce n’è comunque -
- Vedo, vedo. A che ora cominciate?-
- Alle cinque ci svegliamo e alle cinque e mezza arrivano i carichi di verdura, direttamente dal mercato, poi sorseggiamo un caffè e via, in cucina ad aiutare per le colazioni! -
Lo chiedo tutte le estati, so già qual’è la risposta, ma mi sembra giusto far sfogare un po’ anche loro, che lavorano per quattro mesi di seguito , domeniche comprese, guadagnando più di me in un anno, ma facendosi un culo quadro alla seconda, mica da ridere.
- Accidenti -
- Uhm, già..tra quattro giorni è Ferragosto e stiamo già preparando la giornata nei minimi particolari, ci si siede tutti insieme e si discute con i padroni su come agire, è pesantino. Il nostro ferragosto dura una settimana cara signora! – si asciuga il sudore sulla fronte e se ne va da un’altra signora.
Seduta al tavolo mi godo il caffè, annuso l’aria speziata alla piadina e il profumo di cocco si infila nelle mie orecchie emettendo note hawaiane; la striscia di sole si allarga sulla mia spalla e non demorde, vuole cuocermi i peli e farmi un peeling cellulare.
Mi pulisco la bocca rigonfia del sole preso ieri e mi avvio verso la sala interna dell’albergo, saluto gli altri amici clienti e , con gli occhi gonfi, smisto velocemente le riviste sul bancone .
Una figura bianca fa capolino da una porta:
- Buongiorno signora! Tutto bene? Pronta per il mare? –
- Oh buongiorno a lei signor cuoco, piuttosto, il menù per questa sera? Ha un piatto speciale da presentarci?-
- Stasera abbiamo branzino in crosta di mare con patatine morbide e un tiramisù allo zabaione vanigliato!_
- Wow , stasera salto il fegato alla griglia! –
- Eh si, DEVE, il branzino è il mio pesce preferito e lo cucino con amore! –
Il cuoco ammicca e accenna alle sue ricette come fossero preliminari erotici, mi sale un brivido sulla spalla accaldata e lo istigo nel tripudio delle sue specialità:
- Ma, le scaloppe di ieri sera hanno fatto impazzire mio marito, mangiava con gli occhi chiusi e le sopracciglie alzate, quasi non si poteva disturbare in quel momento di meditazione culinaria. Le hanno portato i suoi complimenti? -
- Certo e stasera, se mi permette, le vorrei far assaggiare una crepes ripiena di fichi e marsala, ricetta speciale che proporremo alla cena di Ferragosto, poi mi dirà.-
- Ma lei ci vizia davvero! va bene, se le sembro affidabile le darò un giudizio critico sul fico, ehm... sulla crepes ripiena. -
- Grazie, gentilissima come al solito, bene, torno ai fornelli, arrivederci a stasera e buona giornata. Mi saluti suo marito.-
- Appena si sveglia, non mancherò. -
Mi riprendo dalla vibrante conversazione , abilito i comandi per la camminata bordo piscina e premo start.
Il comando non funziona, rischiaccio con più forza e , invece di procedere in avanti, le mie gambe si ripiegano all’indietro e i piedi tallonano al contrario... un suono regolare mi picchia sul polso: il mio cellulare che, avviata la sveglia, mi pulsa vicino al braccio disteso.
Apro gli occhi, il soffitto, le tende di camera mia, un sogno; sono ancora a casa e devo finire la mia settimana a lavoro...nel sogno un passo indietro da gambero mi ha svegliato per farmi capire che i tempi non erano ancora giusti per pensare al soggiorno romagnolo, ma in bocca ho un sentore di fico estivo...e di cuoco maturo.
LALLO'S (domenica, 18 settembre 2011 18:03)
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patrizia (mercoledì, 31 agosto 2011 19:50)
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titti (domenica, 07 agosto 2011 14:03)
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guido (sabato, 06 agosto 2011 09:38)
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tjc (sabato, 06 agosto 2011 04:22)
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Simone Cavagnoli (giovedì, 04 agosto 2011 23:47)
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Igor Saitta (giovedì, 04 agosto 2011 16:18)
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Stefano Orsi (mercoledì, 03 agosto 2011 21:47)
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Tiziano Agnisetta (mercoledì, 03 agosto 2011 20:18)
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