Se guardava giù, vedeva una riviera: mare cristallino – bagnanti pochi, non era certo un luogo frequentato – e una sabbia bianca che pareva di neve, resa lucente dai cristalli di sale.
«Che bello, l’odore del mare!»
La voce un po’ roca da fumatrice era quella di sua moglie Amanda, indaffarata a portare i piatti per il pranzo dalla cucina alla terrazza: era una donna volubile che in venticinque anni di matrimonio non aveva perso nulla della sua aria da adolescente ribelle – non i capelli corti, né il pacchetto di sigarette al giorno. Lui l’odore del mare lo sentiva tutti i giorni da ormai due settimane e, confidenza da non farsi a sua moglie, iniziava ad averne la nausea. Buttò l’occhio di nuovo giù, in tempo per vedere un gabbiano che spiccava il volo da un calanco. Il gracchiare infausto del pennuto e il fruscio del pennello sulla tela furono per un istante il solo rumore.
«Senti che brezza!»
«Silenzio, moglie. Sto cercando di concentrarmi.»
Di nuovo il fruscio, uno schizzo di giallo e il sentore pungente della trementina. Altro che mare, nel metro quadrato che lo circondava, il solo odore era quella specie di miscuglio di pino, muschio e acquaragia. Malgrado l’azzurro splendente del cielo, poi, l’ispirazione era ai minimi storici. Fattore che assieme al caldo estivo non migliorava l’umore di Rodolfo. Mentre gettava sulla tela una mano di rosso, si grattò pensosamente i baffi grigi: ecco, qui una sfumatura d’oro, più sotto il marrone. L’ennesimo gabbiano planò sulla sua testa, tentando di prendere il vento. Meglio per lui che non gli cacasse sulla tela, o l’avrebbe cotto allo spiedo. Si asciugò le mani sulla maglietta logora che usava per dipingere, battendo le nocche contro un ventre a botte che misurava i suoi anni di gozzoviglie. Rodolfo, cinquantadue anni e campagnolo nato, in quel momento avrebbe di gran lunga preferito trovarsi su un trattore piuttosto che in quella casetta che dava sul mare, affittata per un mese. Mezzo bicchiere di rosso e una fetta di salame, ecco cosa gli ci sarebbe voluto per ispirarsi!
«Rodolfo, si può sapere quanto ti manca per finire? È pronto in tavola!»
Amanda, ampio abito nero di cotone volto evidentemente a nascondere vene varicose e altri impicci dell’età, lo guardava con un tegame in mano. In effetti, se usciva col naso da quel metro cubo di trementina, del pranzo in arrivo sentiva il profumo.
«Menù di oggi?»
«Gamberetti in salsa, linguine e brodetto. Non è necessario che ti esponga i vini.»
Già, perché c’era quel vinello bianco bello robusto delle sue parti che col pesce si sposava a meraviglia e che lui esigeva a ogni pasto quale unico bianco degno. Di nuovo s’asciugò le mani sulla maglia, ancor più sudata e sporca di cinque minuti prima. Stava dipingendo una natura morta ma, per dire il vero, aveva finito soltanto la base. Il soggetto, il soggetto gli mancava… e sul mare rifiutava di buttarsi. Sua moglie? Fuori discussione, da anni gli era stato vietato di ritrarre il minimo accenno di ruga e i dipinti gli uscivano tutti uguali. La osservò portare i gamberetti, impiattati in calice con quella che lei chiamava “la salsa” solo perché non ne conosceva il nome, un pesto di gamberetti, avocado, maionese e limone. Lui non era tipo da piatti raffinati, ma a lei piacevano così lasciava correre. Si sedette a tavola, versando come da copione mezzo bicchiere di bianco e scolandoselo assieme a un gamberetto. Di quelli ne mangiò due, tanto per gradire, poi passò di filato alle linguine. In quelle sì, c’era l’odore del mare! Inspirò a fondo quella fragranza di vongole, sugo di pomodoro e mazzancolle, e l’aroma pungente del prezzemolo, abbondante come piaceva a lui. Le linguine scivolarono tra le sue labbra, il sugo gli sporcò i baffi ma non se ne curò. Quella, quella era la sensazione che cercava! Le mazzancolle, fresche e accuratamente pulite, parvero sciogliere nella sua bocca con un sapore dolce e nostalgico insieme, il sapore di quand’era piccolo e sua nonna gliele preparava in un intingolo di sugo e pane raffermo. Come aveva potuto scordare quella sensazione? Ed era pane quello che vedeva, preparato sul fondo dei piatti che avrebbero accolto il brodetto. Nella casseruola di terracotta erano pronti e caldi tredici tipi di pesce, e quando Amanda tolse il coperchio per lui fu un attimo riconoscere il profumo delle seppie, così sode sotto i suoi denti, e il pastoso, tenero bianco del merluzzo venato del rosso del sughetto. C’era il rosato delle triglie, così simile a quello del marmo, e poi la nera consistenza delle cozze e quegli scampi maledetti che non aveva mai saputo pulire. Era odore di mare, sapore di mare, colore di mare in ogni sua forma.
A sera, il dipinto era finito. Su quella tela un tempo bianca campeggiava una casseruola di terracotta, col tramonto del cielo che rendeva lucente l’arancio delle mazzancolle e giallino il candore della sogliola. Certo, quella strana natura morta non odorava di cibo ma di trementina e colore, però… presto sarebbe stata ora di cena, no?
Laura (venerdì, 30 settembre 2011 23:54)
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Nilda (venerdì, 30 settembre 2011 23:21)
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tania (venerdì, 30 settembre 2011 21:26)
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giuliana (venerdì, 30 settembre 2011 21:23)
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Lory (venerdì, 30 settembre 2011 21:17)
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Sara (venerdì, 30 settembre 2011 20:11)
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Valentina (venerdì, 30 settembre 2011 19:29)
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Veronica (venerdì, 30 settembre 2011 19:06)
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Marta (venerdì, 30 settembre 2011 18:32)
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Roberto "Panfolo" Panfoli (venerdì, 30 settembre 2011 18:09)
Veramente brava .... auguri perchè la stoffa ce l'hai ;)
Patrizia Bolognesi (venerdì, 30 settembre 2011 17:41)
mi piace molto!!!!
Robi (venerdì, 30 settembre 2011 17:02)
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Luisa (venerdì, 30 settembre 2011 16:50)
Mi piace molto! :D
silvia (venerdì, 30 settembre 2011 16:40)
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martina (venerdì, 30 settembre 2011 16:36)
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pollon (venerdì, 30 settembre 2011 16:35)
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mihai (venerdì, 30 settembre 2011 16:34)
e vai cosi si fa :)
Paolo (venerdì, 30 settembre 2011 16:34)
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Maila (venerdì, 30 settembre 2011 16:33)
E brava lei! MI PIACE!!!
Envy (venerdì, 30 settembre 2011 16:33)
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ANNA (venerdì, 30 settembre 2011 16:32)
Adoooooooroooo! *_* Mi piace!
Vera (venerdì, 30 settembre 2011 16:31)
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MP (venerdì, 30 settembre 2011 16:31)
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crystalemi (venerdì, 30 settembre 2011 16:31)
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Luca (venerdì, 30 settembre 2011 16:30)
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Piè (venerdì, 30 settembre 2011 16:28)
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Isabella (venerdì, 30 settembre 2011 16:13)
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Letizia (venerdì, 30 settembre 2011 16:10)
Mi piace! =) Complimenti alla cuoca ehm...scrittrice! ;)
ju (venerdì, 30 settembre 2011 16:09)
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lazia tiffany (venerdì, 30 settembre 2011 16:05)
mi piace, vivissimi complimenti :D
Umberto (venerdì, 30 settembre 2011 16:02)
Brava come sempre, mi piace! :D
Rika (venerdì, 30 settembre 2011 16:01)
Mi piaceeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!
Giulia (venerdì, 30 settembre 2011 16:01)
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Jessica S (venerdì, 30 settembre 2011 15:49)
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Stefano (venerdì, 30 settembre 2011 15:40)
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Chiara (venerdì, 30 settembre 2011 14:27)
Mi piace, stile superbo come sempre!
Elisabetta (giovedì, 29 settembre 2011 19:56)
brava! mi piace proprio!
Alessio (giovedì, 29 settembre 2011 18:44)
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Marcella (giovedì, 29 settembre 2011 18:41)
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Fabiana (giovedì, 29 settembre 2011 18:36)
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Juno (giovedì, 29 settembre 2011 18:35)
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Letizia (giovedì, 29 settembre 2011 18:31)
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Francesca (giovedì, 29 settembre 2011 11:37)
mmh... mazzancolle! fame!!! mi piace!!!!!!!!! ^^
Alessandra (mercoledì, 28 settembre 2011 19:53)
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Erika (mercoledì, 28 settembre 2011 19:12)
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Dario (martedì, 27 settembre 2011 17:55)
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Benedetta (lunedì, 26 settembre 2011 12:40)
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Elisa (lunedì, 26 settembre 2011 12:01)
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Anna Molinari (domenica, 25 settembre 2011 22:38)
Racconto molto scorrevole... Mi piace...
Francesca (domenica, 25 settembre 2011 05:37)
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